17 febbraio 2006

+7

Giovedì sedici.
In confronto al temutissimo venerdì diciassette dovrebbe essere un tranquillo giorno olimpico e invece no. Ieri sera l'apocalisse. Accompagno Cososhenko alla Medal Plaza, tutto felice perchè finalmente l'Ucraina ha vinto un bronzo nel Biathlon. Con una serie infinita di misunderstanding che coinvolgono, me, il mio responsabile, lui, la sua delegazione, il comitato olimpico nazionale Ucraino, il Toroc ed i volontari di guardia alla Medal Plaza, siamo riusciti a non farlo entrare dentro. Lui, e le due bottiglie di Champagne portate per festeggiare la soldatessa medagliata. Io, che ero già tranquillo nel mio parcheggio parlando al telefono con mamma e babbo vengo improvvisamente catapultato nel dramma. Corsa a recuperare un incazzatissimo Cososhenko e tentativi di calmarlo addossandomi ogni colpa del mondo compresa la crisi del Gas e quella delle patatine troppo unte. Si calma solamente quando legge su un cartello la scritta Assitalia che trova assolutamente appropriata alla situazione (non avete capito? Cercate sul dizionario inglese la parola Ass). Poi mi lancio in un'altra bellissima performance umoristica e faccio una delle mie battute stupidissime. Risulta essere la cosa più divertente che abbia sentito da quando è in questo paese e si calma definitivamente. Almeno fino a quando non arriviamo al Palavela dove rientrano in gioco le due bottiglie di champagne che aveva con se.
Le avete già dimenticate? Tornate indietro qualche riga e vi torneranno in mente.
Le nostre bottiglie di champagne non possono passare al veichle check. Sono "Oggetti Proibiti" con tutti i crismi. Cososhenko sta per esplodere perchè gli agenti ci dicono che o le buttiamo o non entriamo. Lui implora, io li blandisco all'italiana ottenendo più successo. Ci fanno entrare con la promessa che le bottiglie non usciranno dal bagagliaio. Scarico un Cososhenko tranquillizzato a vedersi la gara
e tento di parcheggiare al solito P4 interno al cerchio di sicurezza. Posti esauriti. Devo uscire dall'area sorvegliata ed andare al P8, esterna a quello che si chiama "hard ring", appunto il cerchio di sicurezza, dove per entrare veniamo perquisiti dentro e fuori. Ovviamente non posso rientrare. Io potrei ma le due maledette "bocce" no di sicuro. Entro perciò al Palavela, recupero Cososhenko e gli spiego che non posso recuperarlo direttamente con l'auto e che dovrà venir lui incontro a me in tal posto ben preciso. Lui capisce male e si reca in un'altro posto ben preciso ma a me sconosciuto. Frenetiche telefonate durante le quali dichiare prima di essere ad una "fontana sull'autostrada", poi completamente perso nella "teribble" città di Torino. Con un po' di fatica riesco infine ad intuire dove si trovi e recuperarlo. Scopro con orrore che ha anche alcuni "riveriti" ospiti da portare all'albergo. Altro doppio giro di Torino e si fanno le una con la prospettiva (scacciata poi da un volontario benevolo che mi ha dato un passaggio) di tornare a casa a piedi per fine lavoro dei mezzi pubblico.
Vabbè. Il Giovedì 16 finisce qui ma il Venerdì 17 ha portato altre buone cose. L'ho quasi immolato sotto un tram insieme ad un suo collaboratore, me stesso e l'auto, e la mia lei che è da stamani alle 10 in viaggio per Torino non arriverà per almeno altre due ore. Treno rotto e Trenitalia che tanto per cambiare abbandona i passeggeri a se stessi nell'amena stazione di Rapallo.

Spero che questa Olimpica ondata di sfiga finisca qui e subito.

3 Comments:

Blogger mae* said...

morte a trenitalia, poverina anninablu!

22:28  
Anonymous Anonimo said...

Qui incominciamo ad essere preoccupati per la vostra incolumità.... trattatalo bene questo Gervashenko, pover'uomo!
Ma è arrivata Annina nel frattempo?
:-)
Brain

08:47  
Blogger Red Mosquito said...

Trenitalia, ovvero un'associazione a delinquere:-P

13:04  

Posta un commento

<< Home