10 febbraio 2006

THE O-DAY

Oggi Cososhenko era tutto mio. Il socio era in vacanza e me lo sono spupazzato da mane a sera. Pagandone le conseguenze visto che lui, Bubka e soci coreani ci hanno lasciato in mezzo alla strada dimenticando di dirci che stavano andando a pranzo e che quindi anche noi potevamo andare a mangiare. L'incazzatura mi è un po' passata quando, di ritorno dal pranzo, come prima parola ha detto "Sorry" spiegandomi poi che era stato preso dagli eventi e che non aveva previsto di pranzare li.
Niente di particolare da segnalare tranne una quasi litigata con Boniek a cui volevo solo prestare il rachietto per il ghiaccio sul finestrino (stava raschiando con un cono stradale rosso e bianco) e che invece ha creduto che lo stessi rimbrottando perchè occupava il passaggio, e la scoperta che la lingua Ucraina, qualunque essa sia, non è così brutta come la si dipinge. Cososhenko ha avuto una lunga discussione telefonica della quale, sorprendendo anche me stesso, ho capito praticamente ogni cosa. Certo non le parole o le singole frasi, ma sosprendentemente tutto il senso del discorso e pure come è finita la vicenda. Ho chiesto conferma, avevo capito bene.
Sta cosa non me la so spiegare.

Stasera tutti in libertà, i vippazzi verranno portati allo Stadio Olimpico coi pulmann liberando così la zona da 250 automobili inutili, io passerò la serata con un po' di torinesi, magnando ruttando e guardando al cerimonia in tv.

Domani si prevede una puntata al palavela per il Figure Skatiing... speriamo che mi porti con se.

2 Comments:

Blogger Red Mosquito said...

Quel boniek dà l'idea di uno schizzato, in effetti:-P
Complimenti per l'ucraino.
Io nemmeno dopo 6 mesi.

23:10  
Blogger SacherFire said...

la fame ti attanagliava che sei arrivato a capire l'ucraìno o avevi bevuto pesante? ;-PP
A Cososhenko prova a citare:
matrioska Rossija!
et Ukraìna!
Ukraìna et Rossija!
Ukraìna et Ukraìna!
pam Ceskoslovenska, Praha!
pam Slovakia, Bratislava!

23:59  

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