12 febbraio 2006

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Ventiquattrore con l'Ucraino. Con solo una breve pausa sonno di 6 ore. Decisamente una bella tirata, resa più divertente dalle conoscenze che fai tra un'attesa all'altra. Capita di incontrarsi e reincontrarsi da un sito olimpico all'altro, incontri il driver del presidente Coreano, quello con cui dovevi andare a mangiare cane, poi la volontaria figa che avevi incontrato il giorno prima al lingotto, la saluti così per cortesia e lei se la tira talmente tanto che con la pelle si copre la faccia e finge di non riconoscerti facendo cosi' una solenne figura da stronza. Poi il fortunato trasportatore dei Nord Coreani che ti incontra di prima mattina all'Hotel e dice: "Ci scommetti che esce vestito di nero?", dopo 5 minuti esce l'immancabile coreano in nero. Sembra che posseggano solo vestiti neri, o forse solo un vestito nero. Il ragazzo alto con gli occhiali invece trasporta il Tirgico che gira con un cappellino (meraviglioso) di lana himalayana alto più o meno come l'Everest, ma il Tirgikistan (son quasi sicuro che non si scrive così) è da quelle parti li o è solo una fantasia mia?. Tante facce, facce straniere, facce italiane, lingue impossibili, sorrisi, incazzature. Funziona tutto ma non funziona nulla. Sembra che per gli spettatori sia tutto quasi perfetto. Per il momento non mi sono giunte voci di atleti o giudici in ritardo. Con questi tre settori che funzionano il nucleo dell'olimpiade è assicurato perchè giornalisti e tv se la cavano più o meno da soli. Ma tutto funziona perchè ci sono ventimila persone che tengono insieme la macchina a forza di fil di ferro e gomma da masticare; in due ore ho visto un alpino improvvisarsi autista per un giornalista in difficoltà, due volontari recuperare un pulmino in 5 minuti a forza di preghiere per la squadra di curling americana di cui si era persa la prenotazione, cinque volontari che si passavano due pass e riuscivano a consumare 5 pasti in 40 minuti (considerando che 5 si perdono al controllo sicurezza è un vero record). E questa non è organizzazione olimpica perchè con l'organizzazione il giornalista sarebbe stato al posto giusto, gli americani avrebbero avuto il loro pulmino puntuale e ogni volontario avrebbe avuto il pass per mangiare. Non è organizzazione olimpica è fantasia, improvvisazione e solidarietà. E' quello che immaginavo essere un'olimpiade organizzata in Italia, non perfetta ma quasi vista dall'interno, perfetta vista dall'esterno. E nei buchi d'imperfezione si infilano le chiacchiere al volo, quelle in cui stai due ore a chiacchierare di tutto con un collega per poi partire senza salutarlo perchè quando spunta il cliente vuole essere altrove un'ora fa, che il cliente è sempre in ritardo ed ha sempre fretta. E nella chiacchiere squarci di vita, racconti di pensione e di studio, di lavoro e di vacanze. Di mogli e figli, fidanzate, fidanzati, amici, si entra nella vita dell'altro. Si parla di lingue ed in lingue.
"Ma tu parli Russo?"
"No, solo Inglese"
"E il tuo (cliente) lo parla?"
"Si, si, meglio di me"
"Ah! Io non lo so l'inglese, solo il francese"
"Ed il tuo coreano lo parla?"
"Qualche parola ma comunichiamo a gesti"
Tante lingue, verbali e non, delle più misconosciute compresa la più misconosciuta di tutte. Capita che arrivi la mattina al deposito e vedi un collega e questo ti saluta in una lingua sconosciuta, automaticamente rispondi in inglese. Solo dopo pochi minuti capisci che ti aveva salutato in piemontese.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

diiiiiiio, che terrone che sei... se io - parenti piu' a sud ad asti - capisco il siculo e mi destreggio col calabro e il pugliese, tu puoi capire il nostro idioma ;) [panda]

22:24  
Blogger SacherFire said...

Ah ah ah ah... la volevo vedere la scena del saluto.... eddio, ma salutano così male sti piemontesi? ;-PPP di si'uro per noi parlano male (stiok! ahia! - era un qualche blogger della città olimpica, a caso ;-D)

23:23  
Blogger AmicaB said...

"Capita che arrivi la mattina al deposito e vedi un collega e questo ti saluta in una lingua sconosciuta, automaticamente rispondi in inglese. Solo dopo pochi minuti capisci che ti aveva salutato in piemontese.". Amo questo finale di post! E' IL SOTTOTITOLO!

per panda: Non siamo noi ad essere terroni, siete voi che siete piemontesi! E questo vuol dire molto di più di quel che sembra...la mita capisce. :*

23:41  

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